L’AcRoBalAncE

ovvero l’arte di stare a testa in giù o in su…a seconda da che lato si guardi

L’acrobalance è.
Questa affermazione ha una completezza che ho capito solo con gli anni.
E’ sempre stata una passione profonda. Non so cosa sia quello che amo di più dell’acrobalance se il fatto di tenere una persona in equilibrio, se il fatto di tenere quasi sempre un uomo in equilibrio oppure il rapporto tra le due persone che lavorano insieme. La metafora della vita è talmente chiara e affascinante in questo sport da essere meravigliosa.
Ho continuato a fare acrobalance anche dopo aver perso il mio meravigliossissimo agile a causa di un terribile incidente d’amore.E’ stata una morte terribile.
Sono stati anni duri, non riuscivo a dismettere il lutto e non riuscivo più a sollevare nessuno. In quegli anni bui in compenso ho affinato il mio insegnamento, riuscendo a inventare un metodo tutto mio, che, incredibile ma vero,  funziona perfettamente e ho ottenuto grandi risultati dai miei allievi.
Come capirete, non era abbastanza. Ho continuato a cercare, lasciando il cuore aperto a nuovi amori. Perché l’acrobalance è un discorso di affinità, di amicizia e di amore.
Quando ti muore l’agile, o ti abbandona o insomma se ne va, è come se ti tagliassero una gamba, ma per fortuna si sopravvive…e si, sono sempre gli agili ad andarsene, i porter sono affidabili fino alla morte!

Uno dei motivi per i quali mi piace tanto l’acrobalance, oltre al fatto che mi riesce e sono brava? Perché sdraiati in terra a guardare il proprio agile, si trova l’equilibrio tra le nuvole.

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